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Soggetto Aggregatore Digitale

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L’organizzazione del SAD

L’organizzazione del SAD provinciale di Treviso deriva sia da un processo di valorizzazione di precedenti esperienze di aggregazione istituzionale del territorio, sia dal significativo bagaglio di competenze e relazioni che contraddistingue i soggetti che lo compongono. Nello specifico:

  • Provincia di Treviso
  • Consorzio B.I.M. Piave Treviso
  • Comune di Treviso

Il ruolo di soggetto capofila sarà svolto dalla Provincia di Treviso, la quale assume funzioni di coordinamento e regia del SAD e che può contare su due asset di rilievo per la riuscita dell’iniziativa:

  • il servizio Rapporti e Relazioni con l’Unione Europea, in grado di intercettare nuove progettualità e opportunità di finanziamento specifiche per iniziative in ambito tecnologico;
  • la Stazione Unica Appaltante, che eroga un servizio di gestione delle gare (anche in forma aggregata) per conto dei Comuni trevigiani e che può procedere all’aggiudicazione di convenzioni e accordi quadro sulla base del fabbisogno emergente a livello territoriale.

Un ruolo di soggetto attuatore e polo tecnologico sarà invece garantito congiuntamente dal Consorzio B.I.M. Piave Treviso, che dispone di significativi asset infrastrutturali e applicativi ed ha accumulato negli anni recenti una consolidata capacità progettuale, promuovendo iniziative di innovazione tecnologica a sostegno dei comuni consorziati (relative, ad esempio, all’adozione di un Sistema Informativo Territoriale e all’informatizzazione del Sistema Bibliotecario o dei SUAP).

Chi può aderire al SAD

Possono aderire al SAD tutti i Comuni del territorio e le aggregazioni di Comuni (es. Unione Montana del Grappa, Unione Montana delle Prealpi Trevigiane).

Com'è organizzato il lavoro del SAD

Il modello di governance prevede che le scelte strategiche e le questioni tecniche più rilevanti siano affrontate nell’ambito di tavoli decisionali che si riuniscono almeno una volta all’anno.

Il tavolo strategico

Il tavolo strategico è composto dai referenti politici degli Enti aderenti:

  • il Consigliere con delega all’innovazione della Provincia di Treviso (che presiede i lavori)
  • il Presidente del Consorzio BIM Piave
  • l’Assessore con delega all’innovazione del Comune di Treviso
  • i Presidenti delle Unioni Montane convenzionate
  • eventuali delegati dei Comuni aderenti e di ulteriori forme associative del territorio.

Il tavolo strategico si riunisce con cadenza almeno annuale e le sue competenze riguardano:

  • la definizione e approvazione delle linee guida e degli indirizzi strategici;
  • il coordinamento delle relazioni istituzionali con i Comuni e gli Enti associati;
  • l’esercizio delle funzioni di controllo e verifica;
  • la definizione delle aree tematiche e delle linee generali di sviluppo dei servizi;
  • la definizione di eventuali quote di adesione ai servizi;
  • l’individuazione delle categorie di utenti destinatari in via prioritaria di servizi e progetti condotti dal SAD;
  • la risoluzione di controversie in merito all’applicazione della Convenzione o alla partecipazione a servizi o progetti;
  • la verifica delle risultanze delle attività svolte e la definizione delle attività programmate per l’anno successivo.

Il tavolo tecnico

Il tavolo tecnico è composto dai referenti tecnici degli Enti aderenti:

  • il Segretario o il responsabile del Settore Servizi Tecnologici Innovativi del Consorzio BIM Piave Treviso (che presiede i lavori)
  • il Dirigente del Settore Sistemi Informatici della Provincia di Treviso
  • il Dirigente del Settore ICT, Smart City, Patrimonio del Comune di Treviso
  • il Coordinatore del SAD
  • i referenti tecnici delle Unioni Montane e delle ulteriori forme associative del territorio
  • eventuali esperti individuati dal SAD.

Il tavolo tecnico si riunisce con cadenza almeno annuale ed a configurazione variabile in funzione delle specifiche esigenze progettuali e le sue competenze riguardano:

  • l’analisi dei fabbisogni del territorio e delle soluzioni ICT già presenti;
  • l’elaborazione delle proposte di revisione e sviluppo di nuovi servizi;
  • l’esercizio di funzioni scientifiche, tecniche ed organizzative per il funzionamento del SAD;
  • la definizione della proposta di programma annuale delle attività;
  • l’elaborazione di linee guida e strumenti a supporto della gestione associata delle funzioni di reclutamento personale.

I tavoli tematici

È inoltre prevista la possibilità di attivare tavoli tematici composti da un referente del SAD e da tecnici delle aggregazioni o dei Comuni del territorio. Tali gruppi di lavoro specialistici hanno il compito di supportare il tavolo tecnico approfondendo tematiche specifiche relative in particolare al fabbisogno di servizi da parte degli Enti e alle problematiche connesse all’erogazione e allo sviluppo dei servizi.

La sede del SAD

Per quanto riguarda la struttura organizzativa, il SAD avrà la sua sede operativa presso gli uffici della Provincia e/o del Consorzio BIM Piave; essa si contraddistinguerà per snellezza e flessibilità, potendo contare su un numero piuttosto contenuto di risorse:

  • un coordinatore
  • un referente amministrativo (responsabile anche delle attività di comunicazione)
  • un referente tecnico (responsabile delle attività di assistenza sui servizi erogati).

Presentazione del piano strategico

Lo sviluppo tecnologico e sociale, le normative vigenti e quelle in corso di definizione, impongono un profondo ripensamento dell'assetto territoriale/organizzativo della Pubblica Amministrazione: anche alcuni dei processi di cambiamento della società sono in gran parte prodotti dallo sviluppo tecnologico e particolarmente dai processi di digitalizzazione. Su questa stessa linea va inserito il necessario processo di rinnovamento della macchina amministrativa della Pubblica Amministrazione: l'informatizzazione dei processi di produzione dei servizi è stata individuata (tanto a livello europeo, quanto a livello italiano e regionale) come una delle priorità strategiche per la crescita e lo sviluppo del territorio.

Perché il SAD

Una delle maggiori difficoltà che emerge dall'attuale organizzazione dei sistemi informativi della Pubblica Amministrazione nella nostra provincia riguarda la dimensione delle infrastrutture sistemistiche presenti presso gli Enti, spesso molto ridotte. Questo limite fa sì che la maggior parte dei medi, piccoli o piccolissimi Comuni non siano più in grado di sostenere i costi per la gestione degli apparati tecnologici e per lo sviluppo delle soluzioni applicative necessarie ad affrontare i vincoli normativi e le evoluzioni tecnologiche che emergono con sempre maggiore intensità ed invasività. Peraltro, anche i Comuni di maggiori dimensioni esprimono l'esigenza di un processo di razionalizzazione delle infrastrutture materiali e la necessità di un organismo cui affidare il compito di coadiuvare la gestione delle infrastrutture locali sulla base di standard condivisi. Da qui prende le mosse l’iniziativa del SAD, il cui scopo precipuo è quello di sostenere gli Enti locali nell’adempimento alle disposizioni di legge nel campo tecnologico, di fornire informazioni e servizi sfruttando proprio le moderne tecnologie, di supportare i Comuni nella necessità di ottimizzazione dei costi di gestione software/hardware oltre che di realizzazione di economie di scala evitando inutili duplicazioni di servizi, fornire a tutte le istituzioni locali un sistema di interscambio dei dati di propria competenza al fine di favorire l’azione di governo, porsi come riferimento a livello di area vasta nella progettazione, gestione e fornitura di servizi tecnologici.
L’azione svolta in tal senso dal nuovo soggetto aggregatore per il digitale si completa con l’integrazione dei filoni di gestione dei servizi, delle infrastrutture e della digitalizzazione modello smart city sviluppata dal Comune capoluogo come autorità urbana, per implementare un processo univoco di standardizzazione di prodotti e processi per tutti i Comuni, sfruttando accordi a geometria variabile con convenzioni art. 30 TUEL sostenute da piani industriali per singolo progetto. Tali progetti devono prevedere una sostenibilità definita preliminarmente secondo modelli ed algoritmi specifici per ogni servizio al fine di definire le quote di compartecipazione a carico dei fruitori del servizio, che sarà la peculiarità del prodotto reso, per il quale lo "strumento informatico" puro sarà un "di cui" come parte necessaria ma non sufficiente di un supporto che dall'assistenza, alla formazione, al front-end, all'erogazione del servizio stesso vedrà il SAD attore di coordinamento tra gli enti locali ed anche gli attori di mercato, gestendo in maniera omogenea e con economia di scala i processi su scala territoriale secondo vestiti "Taylor Made".